Suonincasa

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Categories: Adulti, Al chiuso, Ragazzi
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I fenomeni possono essere mappati in molte forme. Possiamo disegnarli, misurarli oppure registrarli.

La nostra routine in queste settimane è cambiata parecchio. I paesaggi che possiamo guardare sono limitati dal numero di finestre che abbiamo e dai 1440 minuti che ogni giorno ci concede per stare lì a guardarli.

I paesaggi però si possono anche ascoltare e quindi riprodurre. Per non confonderli con i più noti paesaggi visuali questi vengono definiti paesaggi sonori.

Anche i paesaggi sonori sono limitati dal nostro stare in casa, ma il loro mutare è così rapido e imprevedibile che la cosa non ci disturba più di tanto.

La missione di oggi consiste nel mappare la propria casa attraverso i suoni. Oppure, se siete davvero bravi, di mappare ogni singola stanza della casa.

Per raccogliere i suoni avrete bisogno di un cattura suoni. Ci sono vari modelli in commercio. Ve li presento organizzati in quattro categorie ordinate per costo decrescente, così ognuno può scegliere la propria attrezzatura:

  • registratori professionali o semi-seri con microfoni di varie forme e caratteristiche (da € 1000 in su)
  • cellulari che registrano con o senza grosse pretese (da € 150 in su)
  • retini da caccia alle farfalle, con maglia infittita a mano dalla nonna per non far passare le vibrazioni del suono (da € 10 e una nonna in su)
  • orecchie attente e memoria sonora allenata (da € 0 in su)

Una volte che siete muniti di cattura suoni avete bisogno di entrare nella parte e trasformarvi in cacciatori e cacciatrici di suoni.

Per cominciare vi invitiamo inizialmente a fare un viaggio attraverso i suoni. Le 20 tracce offerte dalla playlist “Cacciatori di suoni” presente su RaiPlay sembra un ottimo inizio.

Apprendisti cacciatori di suoni, con il famosissimo pioniere acustico Bernie Krause (foto presa da questo articolo qui)

Che l’ascolto abbia inizio!

Andate nella prima stanza che volete registrare. Scegliete quella più silenziosa per cominciare.

Nascondetevi lì dove nessuno vi possa vedere e riducete le vostre funzioni vitali al solo respiro molto lento e regolare. In questo modo starete riducendo la vostra influenza sul contesto oggetto di studio.

Ora siete pronti: mettetevi comodi e iniziate ad

ascoltare

All’inizio vi parrà di sentire solo il silenzio (che comunque non è poco), poi pian piano, l’orecchio si affinerà e altri suoni si faranno sentire.

Cercate di scoprire da dove vengono, localizzateli e mappateli. Avvicinatevi se potete e mentre lo registrate, cercate di capire cosa lo origina e come. Andate alla fonte.

Già… la fonte non è solo dove sgorga l’acqua, un documento che usa lo storico ma anche l’origine di un suono.

L’obiettivo è di riuscire a descrivere la stanza e quindi la casa attraverso i suoni che la caratterizzano. La rappresentazione sarà tanto più ricca e fedele quanti più suoni sarete in grado di distinguere, registrare e mappare.


Metodo e strumenti

Per raccogliere e rappresentare lo spazio studiato potete scegliere varie forme: analogiche e tecnologiche.
Faccio due esempi molto semplici:

In una semplice mappa su carta, possiamo posizionare i numeri delle tracce audio registrate.

Il caro vecchio PowerPoint permette di mappare e associare dei suoni a dei punti. Se volete essere più cool potete mappare usando ThingLink.

Che aspettate dunque?

Fate calare il silenzio e date avvio alle registrazioni e alla mappatura!

Condividete le vostre mappe o i vostri audio nei commenti qui sotto o sui social includendo il nostro hashtag #missionigeografiche e la seguente parola chiave:

#suonincasa


ATTENZIONE: Se poi volete fare una buona azione, inviate e mappate le vostre registrazioni sul portale Cities and Memories, si uniranno alle oltre 3500 registrazioni raccolte da oltre 95 paesi. Uno dei progetti è esplicitamente rivolto ad accogliere le registrazioni fatte durante l’emergenza COVID-19. La loro parola chiave, che qui rilanciamo è #StayHomeHouse.

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