Avete mai pensato a dare forma ai ricordi?
L’artista statunitense Roger Welch ci ha provato nel 1973.
I ricordi non erano suoi ma di 4 anziani (il più giovane aveva 81 anni!) che per 4 sabati Welch ha invitato alla John Gibson Gallery di New York. Domande specifiche miravano a far emergere i ricordi delle città in cui i signori avevano vissuto durante la loro infanzia.

Nel mentre che l’incontro veniva videoregistrato (guardatene alcuni passaggi qui, il processo creativo di un artista è prezioso poiché non sempre visibile), l’artista disegnava con la penna e ricostruiva su un plastico di legno i luoghi narrati dai partecipanti. Il tutto con pubblico presente, come d’uso durante le performance.
Il risultato delle sue Memory Map sono dei collage fatti di fotografie, mappe di legno e di inchiostro e verbali degli incontri fatti.


La missione di oggi consiste nell’organizzare i ricordi su mappa.
Vedere è rendersi conto.
Sir Tommaso
Cosa serve:
- una persona che abbia molti ricordi (più è anziana più è facile che li abbia quindi chiedete ai nonni, ma anche i genitori vanno bene);
- un taccuino su cui segnerete il fluire verbale della biografia dell’intervistato (cominciate dal luogo di nascita);
- scegliete una scala (ogni mappa ne ha una; se la scala è grande vi concentrerete solo su una città con i ricordi che si spostano tra casa, lavoro, bar preferito ecc, oppure riducete la scala per avere ad esempio la carta del Nord Italia con magari i ricordi delle città precedentemente abitate);
- scegliete una legenda (vi accorgerete che i ricordi sono tantissimi e li dovrete organizzare secondo un codice, ad esempio luoghi visitati o dove si hanno avute le prime esperienze: camminare, nuotare, lavorare).
Una volta raccolte tutte le informazioni avete 2 strade:
- create una mappa digitale con i vari strumenti che trovate in rete
- disegnate voi una mappa, in modo più o meno stilizzato
In entrambi i casi, per ogni ricordo-luogo scrivete qualche riga che lo leghi al vostro intervistato, e aggiungete una foto. Potreste mettervi a scartabellare tra le vecchie foto di famiglia e digitalizzarle, e per le foto che non avete, cercate magari sulla rete vecchie cartoline.
Preparate la vostra mappa e poi mostratela all’intervistato per vedere la sua reazione (preparate i fazzoletti)!
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