«L’estro mi spinge a narrare di forme mutate in corpi nuovi». Così la ninfa Dafne, per liberarsi dell’amore indesiderato di Apollo, si trasforma in un albero di alloro; così Atteone, colpevole di aver osato guardare le nudità di Diana, da uomo muta in cervo, ma mantiene la mente d’un tempo, allo stesso modo in cui Dafne-alloro continua a sottrarsi ai baci della divinità.
Nelle Metamorfosi di Ovidio la forma è qualcosa che conserva la sua identità nel tempo, pur cambiando l’aspetto corporeo.
Avete mai pensato che la stessa sorte può capitare anche a edifici o luoghi che incontriamo quotidianamente nel nostro paesaggio?

Questa missione geografica è stata creata ad hoc dall’autrice per il Touring Club Italiano
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A Padova, l’ex foro Boario in Prato della Valle è stato oggetto di una metamorfosi, come il Teatro Italia a Venezia. Interventi molto discussi che tuttavia permettono a quei luoghi di continuare a vivere nella contemporaneità mantenendo però il ricordo di ciò che sono stati
Beh secondo me potrebbe essere vero