Il 30 aprile 2020 si festeggia l’international Jazz day. Alè!
Sì, ok… lo so: il Jazz non è esattamente il vostro genere musicale. Come? Pensavate fosse morto?
Il jazz non è morto, ha solo un odore un po’ curioso.
Frank Zappa
Ci sta. Il suo odore non vi ha mai attirato. Legittimo. Eppure il Jazz è molto di più di un genere musicale!
Come dite? Non avete nessuna idea di dove sia di casa?
Il jazz ha fatto grandi passi durante il suo cammino evolutivo: dalle bettole e dalle strade di New Orleans alla ventosa Chicago, dalla calda e cinematografica Los Angeles fino alla frenetica e cosmopolita New York. Poi ha attraversato gli oceani e ha invaso il mondo.
Flavio Caprera
Ok, ok. Calma! Da odoroso sconosciuto ad invasore del mondo?
Forse ci siamo persi qualcosa.
Cos’era? Non lo so. Quando non sai cos’è, allora è Jazz.
Alessandro Baricco
Vogliamo fare chiarezza su tutto ciò. Quale occasione migliore se non il Jazz International Day?
Ecco servita la missione del giorno!
Scegliete con cura il giorno in cui compiere questa missione: può durare fino a 24 ore! Ebbene sì, ogni giorno ha 24 ore, lo abbiamo già spiegato benissimo in quest’altra missione.
Innanzitutto: fate partire la colonna sonora.
Vi tolgo dall’impiccio di scrivere un generico Jazz su Spotify o su YouTube. La colonna sonora dev’essere Pansodia, l’opera collettiva originale che quest’anno viene presentata con uno streaming live di 24 ore sul canale YouTube dell’Università di Padova per celebrare l’International Jazz Day 2020.
Pansodia è un lungometraggio creato mettendo insieme note, parole, immagini, movimenti, fermati in piccoli video prodotti tra le pareti domestiche da tutte le persone che hanno aderito a questa iniziativa.
L’obiettivo è mettere insieme e trasportare altrove un messaggio “aperto”, in un tempo che chiude e distanzia l’umanità. Pansodia è un’”ode globale” che emerge dalla pandemia; una jam session contemporanea ed estemporanea, fatta di frammenti, improvvisazioni, flashback e proiezioni.
Per sapere tutto di Pansodia continuate a leggere qui.
Ora che la musica è cominciata, ripensate alla citazione di Flavio Caprera letta poco fa. Il Jazz, come molti altri generi musicali ha un luogo di nascita ben preciso: New Orleans. Da lì, si è spostato verso nord, fino ad arrivare a Chicago, dov’è fiorito.
Questa è la sua direttrice principale, che tra l’altro è in buona parte la stessa che interessa il Blues ed è accompagnata per la quasi totalità del percorso dall’imponenza del fiume Mississippi.
Oltre alla musica ci serve anche un viaggio.
Non potendo prendere l’auto e mettervi a percorrere la famosa “Strada della Musica” vi invitiamo a far partire l’animazione qui sotto, creata con amore utilizzando i potentissimi mezzi messi a disposizione da MapChannels.com.
Di fatto vi permette di visualizzare, con tre punti di vista diversi, un qualsiasi percorso attraverso le funzionalità di Google Earth, Google Maps e Google StreetView. Un gingillo che sono sicuro vi piacerà e tornerà ancora utile.
Ma non distraiamoci troppo. Guardate l’itinerario. Prendete con voi l’indispensabile e cliccate sul pulsante “Start animation“. Vi accompagnerà lungo tutto il percorso da New Orleans a Chicago! Mettetevi comodi!
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24 ore sono tante ma sul Jazz c’è molto da dire.
La missione consiste nello sfruttare questo tempo, con questa colonna sonora e con queste immagini della strada della musica che scorrono in sottofondo, per imparare qualcosa di nuovo sul Jazz.
Può essere un autore, una storia, una citazione o magari, forse la cosa migliore, imparare ad amare un brano jazz.
Se vi sentite persi… improvvisate. Nel Jazz, questo è certamente concesso!
Condividete con noi le vostre scoperte o le vostre sensazioni usando il nostro nametag @missionigeografiche e gli hashtag qui sotto
#GeoJazzDay #JazzDay
Ringraziamo tutti in coro Ginny e Pippo per aver donato le loro fotografie alla scienza!