Ogni famiglia può essere paragonata ad un albero.
Ci sono famiglie a forma di quercia, sequoia o pioppo. Altre a forma di carpino o melograno. Altre ancora a forma di ulivo nano.
Nella tradizione paleonoiotica degli alberi genealogici, le radici rappresentano di fatto i nostri genitori, i loro genitori, i genitori dei loro genitori e avanti così fino alla notte dei tempi.
La schiera dei genitori dei nostri genitori, per ciascuna famiglia, può essere riassunta dalla parola AVI (no, il comune formato di file video non c’entra niente con loro).

Ciò che gli alberi genealogici non dicono è però il dove hanno messo radici questi alberi. Pertanto, da bravi geografi, crediamo sia giunto il momento di (ri)portare alla luce le radici.
Le radici sono importanti nella vita di un uomo, ma noi uomini abbiamo le gambe, non le radici, e le gambe sono fatte per andare altrove.
Roman Payne
La missione richiederà pazienza e la disponibilità di tempo che solo una pandemia mondiale potrebbe offrire. Che sia il momento giusto?

Il modo migliore per cominciare è interrogare i propri genitori e i propri nonni.
Chi ha già un albero genealogico in famiglia sarà ovviamente avvantaggiato.
La domanda chiave da porre è:
Dove hanno vissuto?
L’obiettivo è quello di recuperare gli indirizzi specifici in cui hanno abitato i tuoi genitori durante la loro vita, e dove hanno vissuto i tuoi nonni e i loro genitori durante la loro vita.
Questa non è una missione per chi si scoraggia facilmente… e potrebbe portarvi lontano. Quanto lontano vi porterà?

Una volta trovati gli indirizzi in cui hanno vissuto i vostri avi provate ad andare a vedere con Google Street View o in presenza, se esiste ancora l’edificio in cui hanno abitato o se nel frattempo qualcosa lì è cambiato.
Sant’Andrea di Barbara Biancade Mestre Padova Amandola San Donà di Piave Venezia
Se avete fotografie a colori o in bianco a nero, usatele per confrontare le diverse situazioni. Quali cambiamenti potete notare?
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#CeraunAVOlta
Il titolo e l’idea di fondo di questa missione è ispirata al lavoro di Anna Della Negra, Alice Della Vedova Merlo, Loriana Poci, Deborah Vogrig, Alessia Zilli, studentesse di Scienze della Formazione Primaria dell’Università di Udine.
Progetto molto bello! 🙂
Grazie del riscontro! Sarà un piacere leggere altri tuoi commenti 😉